ABUSI SU MINORI: MAMME E BAMBINI IN CASA FAMIGLIA. I PADRI A SPASSO.

Redazione • ago 04, 2020

L'attuale sistema degli affidi spaventa tutti. Punisce, schiaccia e cancella la dignità dei più deboli trasformando i carnefici in vittime. Ma è solo business.

Lui è un bambino di 6 anni, uno dei tanti figli di genitori separati.

Vive in provincia di Parma assieme alla sua mamma.

Va a scuola, frequenta gli amici, fa sport e vive normalmente come tutti i bambini della sua età.
Tutto questo fino a due giorni fa. Da ieri non potrà più farlo, e non per colpa sua.



Ieri mattina hanno suonato alla porta della sua casa e lo hanno prelevato assieme alla mamma per "accompagnarlo" in una casa famiglia, lontano dalla sua vita e dal suo mondo. Erano in otto per uno schricciolo e una donna, neanche la gestapo, temibile polizia segreta nazista che s’avventava sulle minoranze e sui raggruppamenti sociali percepiti come un pericolo per la sicurezza dello Stato, agiva con questi numeri. Eppure oggi in Italia funziona così.



Ma cosa hanno fatto di così grave per meritare questa punizione?

Assolutamente nulla. La mamma, in due diverse CTU (Consulenza Tecnica d'Ufficio) è risultata simbiotica nella prima e nella seconda è stata accusata di aver instaurato un patto di lealtà con il bambino. Due concetti che, oltre ad essere privi di alcun contenuto scientifico e pericolosità, si sposano bene con la junk science della PAS.  Il bambino invece manifestava paura e rifiuto nel vedere e frequentare il papà. Dagli atti risulta che il padre è stato rinviato a giudizio per presunti abusi nei confronti del figlio.



Vediamo come funziona questo subdolo meccanismo.

Sono un bambino che ha paura di mio padre, non ho voglia di vederlo e frequentarlo e quindi vengo deportato con la forza in un "lager" assieme a mia mamma, con l'obiettivo di essere quanto prima "riprogrammato" e restituito obbligatoriamente al mio carnefice.



Ma come ca**o funziona in questo paese il sistema della tutela dei diritti dei figli minori?

Quello nostrano è un sistema sicuramente insano che spaventa, schiaccia e cancella la dignità dei più deboli trasformando troppo spesso i carnefici in vittime. Ma facciamoci qualche domanda.

Perchè le vittime sono costrette a subire dei trattamenti "con la forza" quando i presunti carnefici se ne stanno tranquilli a spasso senza essere presi in cura da nessuno?

Vogliono forse legittimare gli abusi imponendo il silenzio a chi ha il diritto e dovere di denunciare violenza?



Forse in questo caso sarebbero state sufficienti misure più morbide, come degli incontri protetti, un supporto alla genitorialità o una presa in carico e una perizia psichiatrica al padre a supporto del percorso di riavvicinamento al bambino. Invece no, continuano a deportare famiglie intere gonfiando le tasche di chi gestisce e ruota attorno le case famiglia. Passano come caterpillar sulla vita di chiunque, anche su quella di una donna con la propria indipendenza economica, il proprio lavoro e capace di curare con amore il proprio bambino. Ma per il sistema l'importante è riconoscere il comunque padre, il pater familias ormai estinto ma che per orgoglio e vendetta non vuole e non deve perdere la partita contro la propria ex, costi quel che costi anche a prezzo di rovinare  la vita ai figli.



Ma il punto sulla questione è anche un altro e lo scriviamo come associazione a tutela di una sana bigenitorialità. Un papà amorevole, empatico non tradirebbe mai l'affetto del proprio bambino, non accetterebbe mai che possa essere rinchiuso in una struttura lontano da lui, qualsiasi sia la considerazione nei confronti della madre. Rimanere fermo e lasciare i propri cari chissà dove e chissà nelle mani di chi, dal nostro punto di vista è assolutamente inaccettabile. C'è sempre un momento della storia in cui i padri possono fermarsi e fare un passo indietro, bloccando gli eventi per il bene di tutti, soprattutto dei figli perchè "colui che genera un figlio non è ancora un padre, un padre è colui che genera un figlio e se ne rende degno" ci ricorda Fëdor Dostoevskij.



Un padre consapevole e responsabile avrebbe fatto i salti mortali pur di risparmiare la mattanza, uno sfregio che rimarrà a vita su un bambino che, da questa assurda storia, raccoglierà solo briciole di dolore e rancore.





di Redazione

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