Case Famiglia: 1,7 Mld annui per 30mila Minori. Riforma Urgente ex L. 149/2001
Oltre 30mila minori strappati alle famiglie: 1,7 miliardi buttati in traumi e case-famiglia. Priorità alla bigenitorialità!

Le case famiglia in Italia rappresentano un onere pubblico significativo per i minori sottratti ai nuclei familiari, con costi elevati che interrogano l'efficacia del sistema di tutela minorile ex art. 1 L. 149/2001. I dati ministeriali delineano un quadro di circa 30.936 minori collocati annualmente in servizi residenziali e affidi stabili (al netto di MSNA), con una spesa giornaliera stimata conservativamente in 150 euro pro capite. Tale meccanismo, privo di adeguata programmazione alternativa, solleva profili di illegittimità per sproporzionalità e rischio di iatrogenesi traumatica nei confronti dei minori.
Dati Quantitativi e Costi Medi
Secondo il report SIOSS 2023 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, i minorenni fuori famiglia d'origine sono 42.002, ridotti a 33.310 escludendo i MSNA; tra questi, 30.936 subiscono collocamenti in affidi stabili o servizi residenziali per almeno cinque notti settimanali, con un incremento dell'1% sul 2022. Nel 2024, i dati preliminari indicano 20.592 minori in servizi residenziali (al netto MSNA), doppio rispetto agli affidi familiari (15.075), confermando la prevalenza di misure istituzionali ex art. 4 L. 149/2001. I costi medi ufficiali variano per regione, con rette giornaliere comunali tra 60 e 118 euro pro capite (es. 114 euro a Roma post-2025, 96 euro in Lombardia), mentre i costi standard reali superano i 200 euro includendo personale (70-75% della spesa) e oneri gestionali (174-268 euro/giorno). Per 30.936 minori a 150 euro/giorno, la spesa è di 4,64 milioni quotidiani e 1,693 miliardi annui a carico di Comuni e Stato ex D.Lgs. 147/2017.
Impatti Psico-Sociali
Il collocamento in case famiglia integra il trauma iniziale di separazione (art. 9 Convenzione ONU sui diritti del fanciullo) a vulnerabilità preesistenti, elevando rischi di disturbi internalizzanti, acting-out e patologizzazione iatrogena, salvo casi di maltrattamento grave ex art. 403 c.c. La L. 149/2001 privilegia l'affidamento familiare (art. 2), ma i dati 2024 mostrano il 57,7% in residenziali al netto MSNA, con 76% di provvedimenti giudiziali e durata media oltre 2 anni per il 30%; adolescenti (49,3% 15-17 anni) e disabili (10,7%) prevalgono, amplificando danni relazionali.
Proposte di Riforma
Un intervento personalizzato ex art. 19 L. 149/2001 – sostegno domiciliare, affidi intrafamiliari (38,2%) o eterofamiliari (61,8%) – ridurrebbe i costi almeno del 50%, priorizzando bigenitorialità e continuità affettiva. Necessaria revisione urgente del SIOSS per monitorare recidive e outcome, con obbligo di Progetto Educativo Individuale (PEI) nel 86,5% dei casi residenziali e verifica giudiziale ex art. 337-2 c.c. per depatologizzazione; il sistema attuale viola proporzionalità e interesse superiore del minore, imponendo una moratoria su collocamenti non residuali.
Fonti
1. https://www.istat.it/wp-content/uploads/2025/05/report_infanzia_2023_2024.pdf
2. https://www.key4biz.it/famiglia-nel-bosco-42-000-i-bambini-via-dai-genitori-in-italia/557306/
4. https://www.infodata.ilsole24ore.com/2024/01/04/i-numeri-dellaffido-familiare-in-italia/
5. https://www.vita.it/fuori-famiglia-comunita-batte-affido-due-a-uno/
8. https://alleyoop.ilsole24ore.com/2023/04/13/comunita-minori-inchiesta/



