SARDINE DI ROMA. SI SCINDONO DAL GRUPPO BOLOGNESE E IL 15 MARZO ORGANIZZANO LA PRIMA ASSEMBLEA NELLA CAPITALE
Ufficio stampa Sardine di Roma • 6 marzo 2020
Le Sardine romane, guidate da Stephen Ogongo con il supporto didiverse associazioni, si organizzano per dare un'alternativa concreta al Paese.

Le Sardine di Roma
nascono in seguito alla scissione con l'originario gruppo bolognese 6000sardine che ha dato il via al fenomeno delle piazze ma che, col passare del tempo, ha perso
i suoi riferimenti e i suoi valori originari. In tanti abbiamo creduto e sostenuto un bellissimo progetto che, per cattiva gestione, e' diventato solo spettacolo televisivo non i linea con i principi fondamentali del Movimento. A lungo e' stato chiesto al portavoce delle Sardine, Mattia Santori e alle 6000sardine bolognesi, una struttura organizzativa e delle scelte condivise democraticamente da tutti i referenti nazionali del movimento, ma questo non e' mai accaduto. Le scelte su tutto il territorio nazionale sono state prese solo dal gruppo bolognese e mai discusse o condivise con i referenti territoriali. Altro che democrazia!
Anche la visita
al Ministro Boccia e' stata una decisione del gruppo bolognese cosi' come le proposte fatte sull'Erasmus non sono mai state discusse e concordate tra i referenti nazionali.
Anche la foto
con i Benetton
e l'apparizione televisiva ad Amici
di Maria De Filippi, sono scelte che non sono mai state concordate con nessuno - ne' condivise da moltissimi attivisti - e rappresentano la punta dell'iceberg di una evidente crisi interna al movimento che ormai ha perso quasi completamente il consenso dei sui seguaci. La scissione del gruppo catenese, definito dai bolognesi "mele marce" e' l'ennesima prova che l'individualismo sta prevalendo sull'interesse collettivo.
Inoltre, i tre protagonisti di tali vicende, Mattia Santori, Lorenzo Donnoli
e Jasmine Cristallo, si sono auto-proclamati leader senza essere mai stati eletti da alcuna assemblea democratica.
Si fa inoltre presente che il marchio registrato "6000Sardine" e' un brand
commerciale, finalizzato alla produzione di gadget come magliette, berretti, sciarpe biancheria intima (e molto altro), ma non costituisce un organo politico e, in base alle dichiarazioni fatte dai referenti bolognesi, non lo sara' mai anche le molte dichiarazioni fatte da Santori vengono contraddette dallo stesso in solo pochi giorni.
Le Sardine di Roma, guidate da Stephen Ogongo
con il supporto di diverse associazioni tra cui Padri in Movimento
di Jakub Stanislaw Golebiewski
e Spazio Solidale
di Antonino Martino, colgono invece
questa sfida e si organizzano per dare un'alternativa al Paese, costituendo inoltre il centro di raccolta per tutti coloro che non si riconoscono nell'evoluzione di un movimento che era nato per dare un volto nuovo alla attuale politica ma che in pochi mesi si e' inesorabilmente uniformato ad essa.
Annullata l'assemblea generale dei bolognesi a Scampia, confermata invece quella dei romani.
Salta l'assemblea delle Sardine bolognesi a Scampia
prevista per il 15 marzo, confermata invece quella costituente delle Sardine di Roma, che si svolgera' lo stesso giorno nella Capitale alla quale parteciperà il Comitato promotore (pro-tempore) con l'obiettivo di dare una struttura democratica al movimento, uno statuto e una regolamentazione interna, nonche', cosa piu' importante, la definizione degli obbiettivi politici da mettere in pratica sul territorio". Nel caso in cui le misure poste a contrasto della diffusione del Coronavirus dovessero restringersi ulteriormente, l'assemblea si svolgerà in videoconferenza.

Qualche giorno fa, a Roma, una bambina di sei anni è stata vittima di un prelievo coatto ingiustificato, motivato dalla controversa e scientificamente rigettata teoria dell'alienazione genitoriale. Nonostante la riforma Cartabia preveda il ricorso a tali misure solo in caso di grave pericolo, il sistema ha ignorato i diritti della minore, strappandola dal calore della sua casa. Una comunità di vicini ha tentato invano di proteggere la piccola, opponendosi a un'operazione condotta con spietata freddezza burocratica. Questo episodio evidenzia un sistema che non tutela i bambini, ma li distrugge, mentre le istituzioni e il governo restano inerti, complici di un'ingiustizia che lascia ferite indelebili.

Essere un padre separato significa vivere a metà, affrontando non solo il dolore di essere lontani dai propri figli, ma anche enormi difficoltà economiche. Con oltre 800.000 padri separati che vivono sotto la soglia di povertà in Italia, la situazione è resa ancora più difficile dalla mancanza di supporto adeguato, come la recente cancellazione del Reddito di Cittadinanza. Nonostante il sistema ignori spesso il ruolo fondamentale dei padri, questi continuano a lottare, cercando di essere presenti nella vita dei loro figli, trasformando l’assenza in un amore che resiste, anche nell’indifferenza sociale ed economica.