A tutti i papà separati, che affrontano l’estate a metà
Anche quest’estate, tanti papà separati affronteranno il vuoto lasciato dai figli lontani. Pochi giorni, tanti silenzi, e l’amore di sempre chiuso in uno zainetto. A loro, che resistono nonostante tutto, va il nostro augurio più forte.

Luglio è alle porte e agosto si avvicina.
Per tanti saranno mesi di vacanze, famiglia, mare, abbracci e tempo condiviso. Ma per moltissimi papà separati, sarà l’ennesima prova di forza e silenzio.
A voi, papà silenziosi che affrontate l’estate lontano dai vostri figli o con tempi risicati, decisi spesso da carte bollate e da madri che confondono il proprio rancore con il diritto dei bambini a vivere entrambi i genitori.
A voi, che nonostante tutto, preparate lo zainetto con cura, anche solo per pochi giorni, anche se sapete che poi tornerà il vuoto, il silenzio.
A voi che avete imparato a nascondere le lacrime sotto gli occhiali da sole e a sorridere nei weekend "concessi", come se bastassero per recuperare l’amore di una vita.
A voi, papà che non vi arrendete, auguri di cuore.
Perché siete la parte silenziosa della genitorialità, quella che spesso non fa notizia, ma che costruisce, ogni giorno, ponti nel deserto.
Un giorno, quei figli capiranno. E capiranno anche chi li ha usati come ostaggi o scudi. Fino ad allora, non smettete di esserci. Anche se lontani, anche se ignorati, voi ci siete.
E questa è già una rivoluzione.
L’associazione Padri in Movimento non si limita più a denunciare le ingiustizie: le combatte, con forza e determinazione. Stiamo lavorando trasversalmente, costruendo ponti tra il sociale, le istituzioni e la politica per portare in Italia una volta per tutte la vera e reale bigenitorialità. Non quella finta, scritta nei decreti ma ignorata nei tribunali. Non quella di facciata, sbandierata nelle conferenze ma tradita nei fatti. Ma una bigenitorialità concreta, viva, che metta al centro il diritto dei figli di crescere con entrambi i genitori, quando questi sono responsabili, capaci e autorevoli, senza pregiudizi, senza ostacoli, senza abusi di potere. È tempo di riconoscere che la responsabilità genitoriale non ha genere, ma ha nomi, volti, impegno quotidiano.
E noi non ci fermeremo finché questo principio non sarà realtà in Italia.
Redazione Padri in Movimento

